L’Umbria viene definita il cuore verde dell’Italia, una regione dai meravigliosi vini umbri rossi e da piccoli borghi dalla grande storia: Assisi, Gubbio, Spoleto e molti altri.
I rossi sono i principali che si possono trovare nella regione in quanto i vitigni più grandi sono tutti a bacca scura: Sangiovese, Montepulciano, Sagrantino oltre agli internazionali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Pinot Nero.
Contenuti dell'articolo
Metodi di produzione e numeri dei vini umbri
Negli ultimi anni si è assistito a un grande rinnovamento per quanto riguarda gli impianti e i metodi di coltivazione del vino nella regione Umbria, questo ha dato modo, negli ultimi decenni, di ricevere importanti successi internazionali.
L’innovazione è stata ottimizzata soprattutto nella resa delle vigne in modo da realizzare un soddisfacente numero di ettolitri di vino senza però stressare il terreno e perdere delle coltivazioni.
Sono 17.000 gli ettari di vigneto presenti nella regione e danno vita a circa un milione di ettolitri di vino, di cui un quarto si divide in DOC e DOCG locali.
Le migliori DOCG della regione: entrambi a bacca rossa
Tra i vini umbri rossi abbiamo due DOCG che sono anche i due migliori vini della regione, entrambi, appunto a bacca rossa: Il Sagrantino di Montefalco DOCG e il Torgiano Rosso Riserva DOCG.
Il Sagrantino di Montefalco DOCG
Il primo è uno dei più famosi vini umbri e viene prodotto dal vitigno che porta lo stesso nome e che corrisponde circa all’8% del totale delle viti coltivate. La sua produzione viene fatta in provincia di Perugia, precisamente nei comuni di Montefalco, Gualdo Cattanei, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria. Stiamo parlando di un piccolo territorio di circa 660 ettari.
Nasce come un vino dolce, utilizzato nei giorni di festa soprattutto nel periodo pasquale. È il vino che ha dato maggiore fama ai vini umbri rossi e che è diventato un vino secco, come lo conosciamo oggi, sono negli anni ottanta.
Le versioni protette dalla DOCG sono due: il Sagrantino Secco di Montefalco DOCG e il Sagrantino Passito di Montefalco DOCG.
I caratteristici tannini sono la prima caratteristica che spicca all’assaggio del vino ed è una peculiarità che matura durante l’obbligatorio periodo di invecchiamento di almeno trentatre mesi. Dodici di questi devono essere fatti in botti di rovere quando parliamo della versione secca, oltre a 4 mesi in bottiglia sia per la versione secca che per quella del passito. Questi lunghi periodi di evoluzione sono necessari per raggiungere un perfetto equilibrio.
Alla fine della sua maturazione, il vino si presenta di un colore rosso rubino intenso, molto scuro che tende al granato. All’olfatto frutti di bosco, amarene e un leggero sentore di anice che si concretizza in bocca con il tannino persistente e la buona presenza alcolica.
Nella versione passito sono più accentuate le note speziate, di frutta matura e di frutta sotto spirito.
Torgiano Rosso Riserva DOCG
Questo secondo vino, viene prodotto sempre in provincia di Perugia ed è stato il primo vino a ricevere sia la DOC che la DOCG. Sono circa 270 gli ettari di produzione di questo vino su un terreno ricco di argilla, lignite, sabbie e ciottoli che donano struttura, elevata componente alcolica e sapidità al vino stesso.
Questo vino viene prodotto con uve Sangiovese (una percentuale tra il 50 e il 70%), Canaiolo (dal 15 al 30%) e Trebbiano (10%), con altri vitigni (massimo 15%).
Questa altra perla dei vini umbri rossi ha un invecchiamento minimo di tre anni con 6 mesi in bottiglia. Si presenta di un colore rosso rubino molto intenso, odore delicato, vinoso, ricco di aromi fruttati e floreali e un un ricordo al cioccolato. Con la sua struttura morbida e ideale per accompagnare il piccione alla ghiotta.