Da dopo la seconda guerra mondiale i vini dell’Umbria hanno una loro grande identità, dopo che la regione è riuscita a svincolarsi dal legame con Lazio e Toscana, ha portato in alto i propri vitigni autoctoni.
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Informazioni generali sui vini dell’Umbria
Come quasi tutte le regioni italiane, anche l’Umbria ha una gloriosa storia e fra le testimonianze Virgilio e Plinio parlano di “Uve apianae” molto conosciute dagli etruschi.
Sono presenti dei vitigni storici come il Greco di Todi, oggi chiamato Grechetto, che risalgono all’unità d’Italia e, durante il Medioevo, furono gli ordini monastici che diedero un maggior risalto alla tradizione vinicola della regione.
È verso la metà del XVI secolo che compaiono anche i vini prodotti nell’Orvietano che venivano conservati nelle fredde cantine di tufo dove fermavano la fermentazione del vino aumentando così il residuo zuccherino. Verso la fine del secolo venne imbottigliato con i famosi fiaschi impagliati.
Grazie alla lungimiranza di alcuni viticoltori verso la metà del 1900 nelle regioni sono state affiancate diverse denominazioni sopravvissute alla distruzione della fillossera.
I sistemi di coltivazione, il clima e il territorio
I vini dell’Umbria hanno il vantaggio di avere importanti qualità che derivano dalle caratteristiche pedoclimatiche delle zone di produzione.
Le colline hanno una buona esposizione ai raggi solari e la rete idrografica naturale favorisce un corretto apporto di umidità al terreno, per questo si gode di un perfetto Clima Continentale con inverni freddi, estati calde, ventilate e secche.
I terreni sono calcarei nelle zone di Torgiano, Montefalco, Amelia e Colli Perugini e sono ideali per la coltivazione di Sangiovese e Sagrantino. Per quanto riguarda le zone di Orvieto il terreno si presenta marnoso e ricco di tufo, queste caratteristiche sono ideali per coltivare Grechetto e Chardonnay.
Le due tipologie di coltivazione più diffuse sono il Guyot e Cordone speronato basso.
Le zone di produzione dei vini umbri
Possiamo dividere le zone dei vini dell’Umbria in sei grandi macro-aree:
- Il perugino-Assisano e la zona di Torgiano: questa zona di produzione riguarda la provincia di Perugia e la maggior parte dei comuni circostanti, vediamo i più conosciuti: Città di Castello, Gubbio, Perugia, etc.
- Le colline che si affacciano sul lago Trasimeno: questa zona di produzione riguarda sempre la provincia di Perugia ma in particolare di quei comuni che si avvicinano al lago trasimeno: Castiglione del lago, Perugia, Passignano sul Trasimeno…
- Il distretto di Montefalco
- L’area dei Colli Martani e di Todi
- Le zone dei bacini lacustri del Ternano, compresa anche l’Amelia
- L’orvietano: questa zona di produzione comprende la provincia di Terni, i comuni di Orvieto, Allerona, Alviano, etc e i territori in provincia di Viterbo.
Altre zone possono comprendere tutta quella che circonda i Colli Perugini, la provincia di Terni e il territorio del comune di San Venanzo.
Per quanto riguarda i vini dell’Umbria troviamo anche la zona del Torgiano Rosso Riserva con la provincia di Perugia e il territorio del comune di Torgiano.
Vediamo poi la zona di Assisi con Rosso Orvietano o Orvietano Rosso, Lago di Corbara, Todi, Montefalco Sagrantino e Spoleto.
Infine abbiamo l’Amelia con la zona di produzione che circonda la provincia di Terni e comprende i territori del comune di Attigliano, Giove, Calvi dell’Umbria oltre a Sangemini, Montecastrilli e altri.